lunedì 28 marzo 2011

Il sonno della ragione genera mostrE



Momento deliziosamente surreale (e surrealista) ieri sera a Che tempo che fa. Davanti al solito Fazio, Alberto Arbasino si è prodotto in un paio di elenchi confezionandosi su misura uno dei momenti più intelligenti e meno televisivi che mi vengono in mente (l'altro era Umberto Eco che, ospite da Fazio per presentare Vertigine della lista, leggeva integralmente e come se nulla fosse l'interminabile elenco di armi della "Lettera a mio figlio" del suo Diario Minimo). Arbasino ha tirato fuori alcuni fogliettini dal libro che stava presentando (America amore), un Adelphi con la copertina rossa e, inforcato un paio di occhiali in plastica bianca, si è messo a leggere i suoi elenchi con l'entusiasmo di un novellino. Riporto un passaggio:

"Guelfi e ghibellini ancora oggi, ma che palle! I termini da medioevo: armi pari, ferri corti, lancia in resta, spezzare una lancia, spada tratta, levata di scudi, incrociare le sciabole, lavare la macchia, all'ultimo sangue. I modi di dire dei più anziani (di oggi): filo del rasoio, salto della quaglia, campanello d'allarme, padroni del vapore, orlo del precipizio, far saltare il banco, dribblare l'ostacolo, voltagabbana (le gabbane non si... ehm ehm), latte versato (ehm ehm... che balla!). Poi a metà fra i giovani: gettare la spugna! Volevo fare una domanda: filo rosso, fil rouge (che in Francia non si usa)? Fashion, una manciata di, stiamo parlando di, confesso che. 
Per i giovani: funky, fusion, house, lounge, garage, must, wine bar, take away e... stralunati"

Come dare un pallone a Maradona.

Nessun commento:

Posta un commento