lunedì 14 marzo 2011

Un misto di paura e rabbia


Ho letto questa notizia qui qualche giorno fa.
Per farla molto stringata i fatti sono questi. Circa un mese fa, due uomini italiani e uno marocchino si sono rivolti ad una funzionaria dell'anagrafe di Fkih Ben Salah, il paese dove diciotto anni fa è nata Karima El Marough, offrendole una grossa somma di denaro perchè modificasse i documenti anagrafici di Ruby. Lo scopo era di riportare la data di nascita della ragazza indietro di due anni, dal 1992 al 1990, per poter così spostare a due anni fa la sua maggiore età e risparmiare a qualcuno l'accusa di prostituzione minorile.
La situazione, pare chiaro, è degna della migliore Commedia dell'arte: Arlecchino e Brighella che vanno dalla povera servetta a truccar le carte della smaliziata Rubacuori per conto dell'inguaiato Pantalone. O meglio, del Rugantino. Ho letto diversi commenti a riguardo, in particolare quello di Vittorio Zucconi che come al solito va diretto al punto con la giusta ironia. Tutti d'accordo a condannare l'ennesimo tentativo dei furbetti italiani.
Personalmente credo che la lezione di tutta la storia venga però dalla signora Fatima (o come mai si chiama, dato che il nome è di fantasia per questioni d'anonimato). In una situazione come la sua, l'offerta era difficilmente declinabile, eppure questa donna ha rifiutato una montagna di soldi con disarmante freddezza. I maligni diranno che l'ha fatto per la paura di essere scoperta. I meno maligni diranno che l'ha fatto per senso delle istituzioni, per senso delle regole e per fedeltà e dedizione al proprio Paese. Lei in persona mette tutti d'accordo quando dice: "Ho provato un misto di paura e rabbia perchè la legge non consente di cambiare la data di nascita di un cittadino (...) e io non ho voluto infrangere la legge". Ma sappiamo tutti che il denaro, specie se tanto, alle volte si compra pure le paure oltre all'etica, dunque un simile rifiuto non può che essere guardato con il giusto rispetto.
Mi viene da pensare a questa signora quando sento parlare di paesi democratici (noi) che esportano la democrazia in paesi non democratici (e il Marocco, con la sua quarta reggenza dinastica, proprio democratico non lo è), come se la democrazia fosse solo questione di Costituzione. La fame di democrazia di questi paesi, che l'uomo della strada guarda con sufficienza (poverini, in fondo loro non hanno quel che abbiamo noi) si esprime così, resistendo alla corruzione. Proprio come nei paesi democratici.

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