lunedì 11 aprile 2011
Larger than life
Le uscite di Maurizio Gasparri sono un genere letterario a sè stante. C'è gente che studia e lavora una vita per levigare a dovere la propria retorica. Poi di colpo ti arriva un Gasparri e scopri che la natura in fondo è ingiusta: a qualcuno da poco, ad altri, come appunto a lui, elargisce una virtù rara come quella di esprimersi esclusivamente mediante stronzate. Considerato che Gasparri si è applicato anche come gran gaffeur, non serve indagare oltre per capire come mai ci piaccia tanto.
Infatti anche questa settimana ne ha fatta una delle sue: la gasparrata. Succede che il chitarrista dei Metallica, Kirk Hammett, ha espresso in un'intervista le sue perplessità sulla poltica italiana, esternando il suo disappunto per la condotta morale di Berlusconi. Stesso genere di critiche è venuto da Matthew Bellamy, chitarrista dei Muse, a sua volta incredulo davanti al mostruoso conflitto d'interessi del Presidente. Insomma, la solita critica che il mondo da anni ormai ci rivolge, salvo che a rendere tutto surreale ci ha pensato appunto il buon Gasparri.
Già la situazione è paradossale: a una critica che viene da dei musicisti stranieri, peraltro di statura artistica da leggenda, risponde un poltico, perlatro di mezza tacca. Strano, perchè fra i berluscones non mancavano gli esperti in materia: ad esempio c'era il pirotecnico chitarrista Mariano Apicella, ben più indicato a rispondere per le rime ai suoi colleghi. Eppure ha dovuto pensarci un impettito Gasparri, che schiumante di rabbia ha dichiarato: "Credo che essere insultati da gruppi rock che abbiano ammesso l'uso di droga sia una medaglia per il nostro Paese e chi lo governa. Credo che questi gruppi invece di rilasciare interviste e promuovere video con attacchi a Berlusconi dovrebbero impegnarsi contro l'uso di droghe leggere e pesanti".
Immagino che sentire la parola "rock" in bocca a Gasparri abbia fatto un certo effetto anche a voi. A me ha ricordato nonno Simpson a Woodstock, quando in doppiopetto e cravatta inveisce furiosamente contro gli hippy. Fare il pistolotto sulla droga è il più banale dei luoghi comuni, tanto più da parte di quegli stessi parlamentari che annunciano a targhe alterne il fantomatico test antidroga per i propri colleghi. Evidentemente Gasparri non riesce a credere che due musicisti siano anche due cittadini, uno americano e l'altro britannico, e che come tali possano esprimere il proprio parere sulla poltica altrui, purchè sensato. Ecco, il problema è proprio questo: "purchè sensato". Non è estrema pignoleria, è che a Gasparri il concetto risulta ostico. Ci provò anche lui a commentare la poltica straniera, quando elessero Obama, dichiarando che "Ora Al Quaeda sarà contenta". La gasparrata di allora, appunto. In quel caso non fu solo l'Italia ma il mondo intero a chiedersi: ma perchè invece che commentare la poltica americana questo qui non si impegna contro l'uso delle droghe pesanti?
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