martedì 17 maggio 2011

L'aria diventa elettrica

Avrei voluto essere una mosca ieri sera, per piazzarmi nel quartier generale di Letizia Moratti e vedere la paura e l'incredulità dipinti sul suo volto. Sadismo comunista? No, soddisfazione degli afflitti. Il risultato di Milano è una liberazione rara, che ha caricato l'aria di un'elettricità che non percepivo da tempo, nè qui nè altrove. Il tam tam su Facebook e le prime pagine dei giornali, sono state il corollario di quello che ieri si respirava nell'aria meneghina, ben sintetizzato oggi sul Fatto Quotidiano in questo articolo splendido di Andrea Scanzi.

L'altro giorno Alessandro Sallusti ha regalato al mondo una perla che, col senno di poi, dà esattamente la misura di quello che è successo. Scriveva infatti in prima pagina su Il Giornale "Un risultato che a Milano si gioca sul filo di lana, non nei confronti del candidato rivale (Pisapia) ma per il raggiungimento di quel cinquanta per cento più uno dei voti che eviterebbe il ballottaggio. Per questo è necessario - continuava il direttore - che chiunque abbia a cuore la tenuta di questa maggioranza, e ancora non ha votato, stamane metta da parte pigrizie, perplessità e si rechi al seggio. Per lasciare alla Moratti il tempo di completare i progetti avviati nel primo mandato, per ribadire la fiducia a Berlusconi (che è capolista)".

Ora naturalmente bisogna tenere a freno l'entusiasmo. A mio modesto parere il risultato non è dipeso tanto dai pregi del centrosinistra, quanto dagli scivoloni di comunicazione della destra berlusconiana. Lo ha ammesso - a malincuore, e senza nemmeno rendersi conto di cosa stava dicendo - anche Maria Stella Gelmini nei pochi momenti in cui un pungente e ineccepipile Massimo Cacciari si fermava a prendere fiato fra una fracciata e l'altra. Il suicidio della destra si è compiuto in buona misura grazie agli spin doctor di Donna Letizia, che come i capitani del Titanic sono riusciti a far naufragare il transatlantico che nemmeno Dio in persona avrebbe potuto affondare. Non hanno capito cosa succedeva in città. Non c'erano in Piazza Duca d'Aosta sette giorni fa. Hanno risposto con un concertone con headliner Paolo Meneguzzi. Non hanno mancato la porta, hanno proprio sbagliato campo da gioco.

Ora ci aspettano altre due settimane di fuoco, in cui i suddetti consulenti cercheranno di rimediare in ogni modo al disastro degli ultimi dieci giorni. E' difficile ma saranno più aggressivi che mai, più arrabbiati che mai. In settimana si scoprirà che Pisapia ha comprato una cucina a Viareggio per una casa di Lissone che dovrebbe essere abitata da suo suocero. Verrà macinata una quantità incredibile di fango che ci farà sorridere delle gambizzazioni mediatiche della settimana scorsa. Milano è a un passo da una nuova era, sempre che il Partito Democratico non decida anche stavolta di gettarsi in mare come i lemming. Pisapia è l'outsider di Vendola. L'alleanza con il Terzo Polo (talmente piccolo da essere praticamente il terzo pollo) è tanto pericolosa quanto inevitabile. Tutto dipenderà da chi farà la prima mossa, se la sinistra per accalappiare il pollo o il pollo per saltare sul carro dei vincitori. Ma anche così non si farebbero i conti con il quarto incomodo, il fenomeno di Grillo, pardon, del MoVimento 5 stelle di cui oggi tutti parlano.

In realtà il dato era prevedibile e sotto gli occhi di tutti già dall'anno scorso. Il M5S ha contenuti e grinta da vendere, è diffuso su un territorio virtuale sconosciuto alla politica classica, vanta il contributo di migliaia di persone e ha acceso i riflettori del web sulla politica locale. Per la velocità di cambiamento, l'ampiezza del bacino di cervelli e la visibilità che si è ritagliato senza alcun aiuto dei media classici meriterebbe già di finire in un corso universitario. Chi non se ne è reso conto finora appartiene all'era della televisione. Oggi siamo nell'era di Internet. Non è questione d'età, è questione di intelligenza, e l'educazione insegna che non si inveisce contro gli stupidi.

Insomma tutto è ancora da giocare, la partita è apertissima e si prevede un reazione rabbiosa e scomposta degli sconfitti. Sarà come l'Inter nello scorso gennaio, i campioni di tutto, antipatici a tutti fuorchè ai loro tifosi, lanciati verso una difficile ma non impossibile remuntada.

Insomma non è ancora tempo di esultare, ma è una figata!

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PS.: Dopo #morattiquotes spopola su twitter #santanchequotes. La migliore: "Se vince Pisapia abbatteranno il Bosco di Gioia".

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