mercoledì 25 maggio 2011
L'eco fra i palazzi
Se mi dite che sono monotematico, accetto la critica ma tiro dritto. E' che questa campagna elettorale di cui sono solo un semplice spettatore non smette più di stupirmi, e mi intristisce l'idea che fra pochi giorni sarà tutto finito.
Napoleone, che era uno che ne sapeva, sciabolò una frase una volta, da allora ripetuta all'infinito da tutti i napoleoni che si sono susseguiti. Diceva l'imperatore: "Nel bene o nel male, basta che si parli di me". Oggi lo chiameremmo strategia del brand o qualcosa di simile, giusto per dire quanto vedeva lontano Bonaparte. Aforisma ripetuto allo stremo, negli ultimi anni è stato il cavallo di battaglia dei berluscones per demolire le tesi delle opposizioni: non sapete fare altro che parlare male, salvo che ora la situazione sembra paradossalmente invertita.
Sotto casa mia, ormai vera vetrina cinematografica, i manifesti elettorali si affastellano alla velocità del suono. I manifesti arancioni sono circondati dal fuoco di fila di quelli contendenti. Ma sia quelli finto-giovani del PDL sia quelli cazzuti della Lega dicono tutti la stessa cosa: "Con Pisapia succede questo", "Con Pisapia succede quello", mentre lui, Pisapia, sorride dal suo manifesto dicendo "Il vento sta cambiando". Mentre gli uni, con la logica astiosa dei barbari, tentano di instillare la paura, dall'altra arriva un messaggio di speranza. Ripeto: non è bravura dei comunicatori di sinistra, è un tripudio di imbecillità dall'altra parte. Ai corsi di comunicazione politica (o di storia del Novecento) insegnano che gli indecisi votano in base ai sentimenti, raramente in base alla logica. Per anni la sinistra ha demonizzato Berlusconi, demonizzandosi invece agli occhi degli indecisi, mentre Silvio elargiva sorrisi di radiosa letizia. Ora il demonizzato è Pisapia, con la differenza che sulle sue spalle non pesa la stessa reputazione del Cavaliere. Ma in questo gran suicidio c'è qualcosa in più.
Per esempio, negli ultimi anni l'ecologia si è imposta come tema imprescindibile. Se fino a qualche anno fa la cosa mi importava relativamente, ora - come tutti - rabbrividisco davanti a un tubo di scappamento. Pisapia lo sa bene e ne ha fatto una leva comunicativa: il suo partito è Sinistra Ecologia e Libertà, il "vento che cambia", tutto è coerente con la promessa di un'aria più pulita nell'inquinatissima Milano. E la petroliera Moratti che fa? Dovebbe a logica dannarsi l'anima e difendere le sue stesse proposte ambientali degli anni passati, invece ha pensato di far appendere il manifesto che ho riportato qui sopra: "Con la sinistra Ecopass a 10 Euro. E Letizia lo ha abolito". Capito il gioco dei contrasti? E' talmente macroscopico che lo vede anche un bambino.
Insomma, fa ridere come i signori di Milano abbiano paura di un avvocato canuto, che misura le parole e non enfatizza i gesti. Ogni giorno che passa è sempre più chiaro come Pisapia sia riuscito in un'impresa titanica, invertendo i ruoli del ventennale gioco delle parti della seconda repubblica: ora sono gli altri che inseguono, sono gli altri che non sanno proporsi come alternativa credibile. Se ripenso agli ultimi anni sta accadendo per la prima volta. E non è poco. Speriamo nel lieto fine, e che l'onda sia lunga.
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