giovedì 14 luglio 2011

La trota nella rete



Lo ammetto, sono una brutta persona. Sono una brutta persona. Perchè di tutte le bassezze che elargirò in vita mia, l'idea di dileggiare Renzo Bossi rimarrà di gran lunga la più meschina, gretta e deplorevole quasi come sparare a un panda. Mi scuso fin d'ora, coi lettori e pure con l'interessato, se mi esibisco in un simile esercizio di stile - quasi un genere letterario - ma mi è capitato di vedere questo video e di rimanere, per così dire, estasiato.

Succede che il giovane Trota, di cui tutti conosciamo parentela e curriculum, è intervenuto all'evento Vecchia TV vs Nuova TV, organizzato dal Co.re.com alla Casa del Cinema di Villa Borghese, a Roma. Impossibilitato, come da tradizione, a scendere sotto il Po, il giovane consigliere lombardo ha affidato la sua lectio ad un videomessaggio, la cui visione è tanto divertente quanto crudele.

Sia detto senza ironia: a me, Renzo Bossi, sta simpatico. Mi piace perchè è umano, perchè è sincero e perchè ha sempre l'aria di uno che passava di lì per caso. Mi piace perchè in fondo è un onesto in un mondo di ladri, perchè è come Jannacci nel Palo dell'Ortica. E' uno che appena lo vedi pensi alla zuppa di cipolle o alla polenta rustida, è l'idraulico a cui affideresti tua moglie senza la paura di ritrovarti cornuto.

Vederlo così, impettito, quasi professorale, che proferisce arzigogoli indecrittabili come "[i social network sono] il volano per ritornare all'iperlocale" mi ha fatto incrinare un qualcosa qui, nel petto. Come un inetto pirandelliano o - meglio - come la figlia di Fantozzi, fa ridere fino alle lacrime prima di palesarsi nella sua compressa tragicità. Affaticato, consigliato da qualcuno sicuramente più abietto e più ridicolo di lui, si sforza di parlare a braccio, buttando qualche occhiata distratta ai fogli che regge in mano. Ma si perde nel discorso. Ogni tanto si mangia una virgola e si trova sfiatato alla fine della frase. A volte lascia trapelare dagli occhioni spauriti tutta la tenerezza di uno che dice delle cose, ma che non le capisce. Alla fine, stremato, stramazza davanti alle insidie dell'italiano, infiocchettando una progressione di singhiozzi nel "fondamentale presidio di un prula... plura... prularismo" (per i pigri, intorno al minuto 3:50).

No, non si può ironizzare su una persona così. Come per ogni buona trota, prima la si pesca e poi la si ributta in fiume. Piuttosto mi inquietano gli sceneggiatori, i videomaker e i ghostwriter di un simile manufatto di scemenze. Rilanciare la televisione tramite i nuovi media è un cortocircuito di ottusità e ignoranza, visto che per quanto ne so, infilare internet e le emittenti radiotelevisive locali nella stessa frase è illegale in una buona cinquantina di paesi, Uzbekistan compreso.

Ora che il video è diventato virale, e le visualizzazioni aumentano di giorno in giorno, sarà facile canzonare il buon Renzo. Ma per cotali feroci burattinai, riservare almeno un insulto, una parolaccia o anche solo una pernacchia diventa quasi un dovere civico.

2 commenti:

  1. ho iniziato a ridere intorno alle terza riga e non ho più smesso..Ma sul fatto che non ti farebbe cornuta la moglie ho qualche dubbio, secondo me è un'acqua cheta :)

    Adesso guardo anche il video, so che avrei dovuto farlo prima, ma ero presa dalla lettura e stamattina il mio cervello non ne vuole sapere di essere multitasking.

    ale

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  2. Io il multitasking non so cosa sia ma rido (per non piangere) dalle 8.13 di stamattina quando ho letto il post...
    (se per multitasking si intende la possibilità di fare più cose contemporaneamente ne ho fatte ben 3: leggevo, ridevo e stavo seduto; avrei dovuto lavorare ma non è che posso far tutto io a sto mondo)

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